Dalmine, 31 agosto 2011
Caro diarietto,se delle persone, troppo, diciamo degli esseri, milionari che vivono nel lusso pagati a peso d'oro, lavorando un'ora e mezza a settimana hanno l'ardire di rifiutarsi di pagare una tassa, briciole per i loro conti in banca, c'è qualcosa che non va. A prescindere dalla bontà della manovra economica del Governo è davvero troppo, è intollerabile. Se il contributo di solidarietà non lo pagano gli straricchi, indovinate un po' chi dovrà aggiustare i conti della nazione. Qui siamo davvero alla farsa. Un calciatore guadagna mille volte la paga di un operaio se non di più, è pagato per divertirsi, per giocare, non fa turni, senza contare le cospicue entrate pubblicitarie. Immeritatamente. Immoralmente. Si dovrebbero pagare così i ricercatori, i medici, gli insegnanti, i magistrati, le forze dell'ordine: le persone che contribuiscono al miglioramento della nostra vita. Fa parte del carattere nazionale: secoli di dominazione straniera o indigena hanno forgiato il carattere degli italiani. Individualisti e furbi. Se possono aggirare una tassa o una regola lo fanno, gli altri che si arrangino. Se gli altri non ci riescono peggio per loro, sono degli sfigati. Per chi si arrangia a spese della comunità c'è ammirazione, desiderio di emulazione, non il disprezzo che sarebbe dovuto a questi parassiti. L'italiano di fronte ad un sopruso, a un'ingiustizia, a un privilegio non pensa "Non dovrebbe essere così", pensa piuttosto "Vediamo se riesco ad approfittarne anch'io".
La sopportazione degli italiani onesti, piccola minoranza, è davvero infinita. Rassegnarsi o lottare? La risposta non è così scontata come dovrebbe essere.