Dalmine, 28 luglio 2011
Caro diarietto,il tempo, o meglio la percezione che abbiamo del trascorrere del tempo è davvero bizzarra. Le ore, i minuti e perfino i secondi non sembrano gli stessi dentro a una fabbrica e davanti a un computer. In fabbrica il tempo rallenta in modo abnorme, soprattutto se non ti piace quello che fai. Credo che sia una condizione piuttosto diffusa. Va bene, bisogna avere dei soldi per vivere e in questi tempi di crisi essere grati di svolgere un qualunque lavoro, per quanto non gratificante. Mentre davanti al computer, per esempio mentre scrivo questo blog, le ore sfrecciano veloci, piacevolissimamente. E anche se all'inizio non so bene di che cosa scriverò, strada facendo mi vengono in mente svariati argomenti, che provo ad analizzare, per quanto posso. Mi sento vivo e il tempo vola. Che strano, è il contrario di ciò che si dovrebbe desiderare: le ore dovrebbero sbrigarsi quando fai qualcosa di spiacevole e prendersela comoda quando fai qualcosa di godibile. E invece no! Sembra un paradosso, sembra quasi che il tempo della nostra vita rallenti proprio quando vorremmo che accelerasse e acceleri quando al contrario sarebbe auspicabile che rallentasse. Che possiamo farci? Il guaio della vita è che ce la danno senza le istruzioni per l'uso, non possiamo tornare dove l'abbiamo comprata per farcela cambiare e quando alla fine ci avremo capito qualcosa, forse sarà troppo tardi. O forse no...
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