Dalmine, 21 settembre 2011
Caro diarietto,si dice che l'ottimista vede il bicchiere mezzo pieno mentre il pessimista vede lo stesso bicchiere mezzo vuoto. Ecco, io non vedo affatto il bicchiere quando faccio il turno di notte! Altro che mezzo vuoto. Essere costretti a restare svegli e lavorare durante la notte mi fa venire i più cupi pensieri. Pensieri desolanti. Soprattutto su me stesso. Penso di non valere nulla, che non riuscirò a combinare nulla di buono, che la vita è un schifo. Lo sento come un sopruso, una violenza. Penso che abbia le sue conseguenze sulla salute, ma così diluite nel tempo da non permetterti di recriminare. Un deterioramento gradualissimo e difficile da farsi rimborsare. Che poi, che cosa potrebbe mai compensare una vita in cui devi passare sveglio, mentre tanti altri beatamente dormono, cinque notti alla settimana, ogni tre settimane? Per quarant'anni! E non è neanche considerato, per legge, un lavoro usurante!! Poi finalmente, per quanto possa sembrare incredibile, arrivano le sei di mattina e con una faccia che potete immaginare si torna a casa. A quel punto vedo il bicchiere pienissimo. E mentre il mondo sta per svegliarsi, io vado a dormire.
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