martedì 4 ottobre 2011

Oltre il cancelletto

_Kommen hier! Kommen hier bambina. La bimba, quattro anni, si avvicina un po' impaurita ma incuriosita. Davanti a lei, seduto per terra, c'è un uomo con uno strano cappello, di ferro. Sanguina. Si sarà fatto la bua, pensa. Che ci fa qui, in riva al suo fiume? Lui sorride e le parla. Parla strano, non si capisce niente. Però ha un'espressione amichevole e dolente e lei istintivamente gli porge la sua fetta di pane. Lui la prende:_Danke, ne prende un pezzetto e gliela ridà. Lei sorride e addenta il pane.
_Piaaaaa, torna a casa che è pronto! urla la madre. Vede il soldato tedesco e si allarma:_Piaaa, vieni qua! Si avvicina, la guerra sta finendo ma che ci fa quel soldato nemico lì, da solo, in riva al Po? Si fa forza e avvicinandosi stringe a sé la figlioletta. _Mamma, il signore si è fatto male. Il soldato si alza a fatica in piedi e le parla:_No paura! No paura...Le parla in tedesco, lei non capisce ma, terrorizzata, fa nervosi cenni di sì con la testa. Racconta che ha perso i contatti col suo battaglione, è ferito e teme di non farcela. Ha una figlia a casa, più o meno della stessa età. Sa che la donna non comprende la sua lingua ma continua a parlare. Ogni tanto si guarda intorno. Ha un pacchettino di carta in mano, un po' sporco. Lo ripulisce su una manica e lo porge alla donna. Lei si ritrae ma lui si accoscia e rivolto alla piccina dice:_Regalo. La bambina prende il pacchetto:_Grazie.
Il soldato si alza, raccoglie il fucile e se ne va.
Si allontana zoppicando nella sera rosseggiante. La donna prende il pacchetto e sta per gettarlo nel fiume. No, si ferma, lo apre: tessuti di cotone colorato.

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