sabato 1 ottobre 2011

Teranga


Dalmine, 30 settembre 2011
Caro diarietto,
l'altro giorno parlavo con un mio collega senegalese. Come quasi tutti i senegalesi che conosco prima o poi vuole tornare in Senegal. Non intende stabilirsi in Italia. Le differenze di mentalità sono tante. Mi diceva che quando torna a Dakar avverte che anche il suo modo di pensare e di vivere si sta allontanando da quello dei suoi conterranei. Sente che si sta europeizzando suo malgrado. Diceva proprio così "Quando torno sento che sono indietro, loro sono più avanti". Il denaro, per esempio, non è un'ossessione per loro. Là si vive anche con poco e con calma. Mi diceva che gli emigrati di lunga data si trovano ad avere, per la prima volta nella loro vita, la paura di restare senza soldi, cosa che prima non li sfiorava minimamente. Lì non c'è la fretta e lo stress che noi qui viviamo costantemente. C'è più socialità, ospitalità, c'è la Teranga. Diceva che loro stanno poco in casa "la vita è fuori". "Qui ognuno pensa per sé, là è diverso" mi raccontava. In Italia si hanno più soldi ma in Senegal "si vive di più".
In futuro ci attende sicuramente un ridimensionamento dei nostri consumi, probabilmente una vita più sobria e meno frenetica. Pare proprio di sì. Non sarà il caso di cominciare a imparare qualcosa dall'Africa, anziché depredarla come si è fatto finora?

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