venerdì 30 settembre 2011

Stanco?


Dalmine, 29 settembre 2011
Caro diarietto,
torno a casa dal lavoro alle dieci e mezzo stanco morto e sento l'irresistibile richiamo del mio bel lettone morbido.
Poi mi dico, be'  fammi dare un'occhiata a Facebook, un cinque minuti. Guarda questo e leggi quello e ascolta quell'altro, scrivi qua e rispondi là, la stanchezza pare svanita. Come per incanto! Chissà com'è, se fai qualcosa che ti piace non senti più la stanchezza. O meglio non la percepisce la tua mente, mentre il corpo la sente eccome. Come se tra corpo e mente ci fosse un dialogo, privato, che tu non puoi ascoltare, del tipo:
_Ho le ossa rotte, devo riposare.
_Ma che dici? Io sono ancora bello sveglio.
_Tu lavori ma fino a un certo punto. La fatica la faccio io!
_Ma se non ci fossi io non potresti coordinare i movimenti...
_Vero! Ma se non ci fossi io non avresti nessun movimento da coordinare...
Io fatico, mentre tu ti perdi nei tuoi pensieri...
_E meno male, sennò sai che palle...
Insomma, sono andato a letto all'una e mezzo.

Complessi 2


_Hai fatto colazione tesoro?
_No mamma.
_E perché?
_Devo dimagrire, ho un culo grande come una casa.
_Uhm...
_Uhm cosa?
_Devo ammettere che hai ragione.
_Come scusa...
_Sei brutta, fai veramente schifo!
_Mamma!
_Ci credo che i maschi non ti guardano nemmeno...
_Ma mamma... insomma... non mi sembra...
_E poi guardati il naso...e le orecchie!
_Beh...dai...tutto sommato sono aggraziata no?
_No!
_(...)
_Sei un orrore!
_Adesso basta mamma! Io sono tanto carina invece, non sono per niente grassa, giusto un po' tondetta, il mio naso è normale e anche le orecchie...
_Ah ah ah...è proprio questo che cercavo di dirti. Sei una tenera stupida bella elefantina.
_Ti voglio bene mamma.

giovedì 29 settembre 2011

Complessi



_Hai fatto colazione tesoro?
_No mamma.
_E perché?
_Devo dimagrire, ho un culo grande come una casa.
_Ma no, che sei ben proporzionata invece...
_No.
_Sì.
_Nooo e poi c'ho un naso che non finisce mai...
_L'hai preso da tuo padre hi hi hi...
_Mamma non ridere, io sono brutta e tu ridi...
_Ma che dici, sei il tesoro della mamma.
_Ma io voglio essere magari il tesoro di qualcun'altro...i maschi non mi degnano di uno sguardo...
_Che cosa vuoi che ne capiscano di bellezza, sono dei selvaggi!
_...e ho delle orecchie che sembrano degli enormi ventagli.
_Sei tanto sensibile, questo l'hai preso da me.
_Voglio andarmene mamma!
_E dove vorresti andare? Qui non ci manca nulla, sono tanto gentili con noi e la gente viene sempre ai nostri spettacoli e applaude e ride. Non sei contenta?
_No mamma. Sono stufa del circo! Sono stufa di essere un elefante...

mercoledì 28 settembre 2011

La copertina di Ballarò


Dalmine, 28 settembre 2011
Caro diarietto,
quando guardo gli interventi satirici di Maurizio Crozza in televisione mi diverto come un matto. E mi diverte anche guardare le reazioni dei politici in studio. Alcuni ridono fino alle lacrime, altri stiracchiano un sorrisino di circostanza, alcuni addirittura replicano al comico, altri ancora rimangono assolutamente freddi e impassibili. La satira colpisce duro, dice cose vere nella sostanza ma trasfigurate nella caricatura, nell'iperbole. Se non dicesse niente di vero non ci sarebbe ragione di prendersela tanto. Sarebbe innocuo umorismo. Chi viene attaccato da Crozza sa in cuor suo che è tutto vero! E s'incazza, anche se cerca di non darlo a vedere. E fa chiudere i programmi. Al potere non piace essere messo in ridicolo. Hanno paura che diventi senso comune, come infatti puntualmente avviene. "Una risata vi seppellirà": che bella frase. Peccato che in Italia non funzioni. Ci si sganascia dalle risate ma chi detiene il potere non si schioda neanche a cannonate. Non ha il senso del ridicolo.

martedì 27 settembre 2011

Raccolta punti


Dalmine, 27 settembre 2011
Caro diarietto,
capita di lavorare con persone che ti dicono:_Lascia, lo faccio io, oppure:_Stai, ci penso io. Sembrerebbe una cosa meravigliosa, una pacchia. Invece no! Può significare che non si fida delle tue capacità ma non vuole dirtelo apertamente. Perché potresti contraddirlo o smuovere le sue convinzioni. Quindi la cosa rimane sottintesa, impedendoti di argomentare. Se lo si lascia fare lui si convincerà, sempre più, di aver ragione nel suo giudizio su di te. Si sentirà piacevolmente superiore ed allo stesso tempo magnanimo. Il suo ego ne sarà gradevolmente accarezzato. Accentrerà su di sé tutti i compiti più importanti e gli eventuali meriti. Avrà un credito di gratitudine con te. Dovrai sempre essergli grato e questo ti renderà difficile criticarlo. Lui crescerà sul lavoro e nella considerazione dei superiori e tu no. È un po' come la raccolta punti dei supermercati. Piano piano accumuli tanti punti ed alla fine ritiri il regalo. Anzi il regalo lo ritira lui. E il conto lo paghi tu.

lunedì 26 settembre 2011

Primi passi


Dalmine, 26 settembre 2011
Caro diarietto,
mi piace scrivere, almeno mi piace provarci. Mi dà soddisfazione. Però non scrivo per me stesso. La forma di diario è solo un pretesto, una cornice. È ovvio che scrivo perché gli altri, VOI, leggiate! Se ciò che scrivo non suscita che pochi commenti c'è qualcosa che non va. O magari no. Comunque preferisco pensare che dipenda solo da me, questo mi sprona a migliorarmi senza fare il piagnone. Devo fare ancora tanta tanta strada ma, come disse Mao Zedong: "Un lungo cammino, inizia sempre con un piccolo passo" e io sto appena imparando a camminare.

domenica 25 settembre 2011

Discriminazioni sessuali



Io sono vegetariano. Adoro i carciofi e gli asparagi. A differenza di tante femmine che frequento, non faccio del male a nessuno. Loro invece sono piuttosto moleste, bisogna ammetterlo. Odiate da tutti. E piuttosto invadenti, specie la notte. Lo fanno per necessità, sia chiaro. Non sono cattive, è la loro natura. Il guaio è che la gente non fa distinzioni ... zzz ... SCIAF! (fiuuu...) ... ci detesta tutti indifferentemente. Ma che colpa ne ho io? Ho subito e subisco frequentemente delle aggressioni a causa dell'ignoranza ... zzzz ... SCIAFF!! (ah ah ah schivato!) ... dei più. Ho pensato perfino di andare in giro con un cartello appeso al collo. Con su scritto: SONO UN MASCHIO! Sono una zanzara maschio ... e che caz ... zzz ... SCIAAAAFFF!!!
_L'hai presa caro?
_Sììì spiaccicata!