Marina di Leporano, 23 agosto 2011
Caro diarietto,mi piacciono le stazioni: dei treni, degli autobus, della metropolitana, degli aeroporti. Tutto quel movimento, tutta quella varietà di facce, di corpi. Di andature, di ritmi, di colori. Ognuno diverso e unico. Ognuno con la sua storia. Ci sono quelli con gli zaini, a volte quasi più grandi di loro. Hanno tutto l'occorrente sula schiena, come delle lumache con i loro gusci. Tanti con i trolley, grandiosa invenzione tardiva. Mi spiego: ci sono voluti secoli per concepire una valigia con le ruote. Com'è possibile che nessuno ci abbia mai pensato prima? Tutta quella immane fatica con valigie pesantissime è finita abbastanza recentemente. Tantissimi anche senza bagaglio, che fanno percorsi brevi o che bighellonano alla ricerca di qualcosa. Osservo tutto questo balletto. E penso: guarda quanta gente NON conosco! Nell'arco di una vita quante persone si potranno conoscere o anche solo incrociare? Mille? Diecimila? Ce ne saranno comunque altre cinquemiliardinovecentonovantanovemilanovecentonovanta circa che non conoscerai mai...che peccato!
Nessun commento:
Posta un commento