lunedì 8 agosto 2011

Pixel volant, scripta manent...


Dalmine, 8 agosto 2011
Caro diarietto,
oggi mentre digitalizzavo un libro mi è capitata una cosa spiacevolissima, a dir poco. Non so se hai mai acquisito le pagine di un libro con lo scanner. Credo proprio di no. Richiede una pazienza infinita, si copiano due pagine alla volta e ci vogliono parecchie ore. Quando avevo già finito le centosessanta pagine ecco il fattaccio. Faccio copia e incolla ma, per ragioni imperscrutabili, il computer non obbedisce, non incolla. Lo rifaccio diverse volte e niente, non vuole proprio incollare. E qui il dramma, faccio taglia e incolla. E puff...il documento non c'è più! Volatilizzato! Le parole che mi sono uscite di bocca in quel momento non posso ripeterle. Ma questo mi ha fatto pensare alla volatilità del digitale, sbagli qualcosa e perdi tutto in un istante. Mettiamo che quel documento avesse contenuto tutto il sapere dell'umanità e fosse stata l'unica copia. Per distruggere una biblioteca ci vogliono ore, giorni e una tempesta di fuoco, acqua o più semplicemente orde di topi voraci. Per i bit è questione di un attimo. Il digitale è tanto comodo, occupa poco spazio ma richiede un'attenzione particolare, di cui gli antichi amanuensi, fortunatamente, non avevano bisogno.

1 commento:

  1. forse è una congiura e quando avremo digitalizzato l'ultimo libro...spitch, sparirà tutto!!

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