lunedì 15 agosto 2011

Moltiplicare la vita


Dalmine, 15 agosto 2011
Caro diarietto,
oggi è diventato molto più facile, alla portata di tutti spostarsi da un luogo all'altro. Così tutti possono avere la sensazione di viaggiare. Ma viaggiare è un'altra cosa. Tanta gente si sposta, soprattutto in estate. Ma moltissimi vogliono avere le stesse cose che hanno a casa loro, solo in un luogo diverso. Non vogliono vedere posti diversi o mangiare cibi diversi. Vanno nei villaggi turistici, identici in tutto il mondo e fanno qualche giretto scappa e fuggi sul posto, sfiorando appena la vita degli abitanti del luogo. Viaggiare invece moltiplica i punti di vista, ti dà modo di fare confronti e attraverso questi, di capire un po' di più di se stessi e dei tuoi luoghi e dei luoghi visitati. Come leggere tanti libri diversi, ti permette di avere un'idea della scrittura e della vita, così visitare tanti posti diversi ti dà gli strumenti per farti un'idea del mondo. C'era, credo nel 1500 o giù di lì, uno scrittore portoghese, di cui non ricordo il nome, assolutamente contrario alla conoscenza delle lingue straniere. Sosteneva che conoscendo altre lingue la sua "portoghesità" ne sarebbe stata inquinata, introducendo elementi estranei che ne avrebbero compromesso irrimediabilmente la purezza. Ogni lingua infatti rappresenta un certo modo di descrivere il mondo, ha un suo spirito particolare e unico. Saperne più di una aiuta a superare questa visione particolare, ad osservare le cose con occhi diversi e, aveva ragione il portoghese, ti cambia. Come ti cambia viaggiare e leggere. Chi vuole conservare la sua purezza e non vuole mescolarsi con gli altri farebbe bene a non viaggiare, a non leggere e, assolutamente, a non imparare altre lingue. Gli altri, invece si "sporchino" pure, è tutta vita...

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